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Address: Napoli: la città più filosofica del mondo 80138 Napoli, NY, US

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Nino Daniele 04.02.2022

Oggi alle 17 a Piazza Cavour. Lo spettacolo più bello del mondo :i burattini! Con meravigliosi burattinai. Il lavoro per La Maschera di Pulcinella patrimonio... Unesco procede. Momenti necesseri di serenità e speranza. Non Disuniamoci . See more

Nino Daniele 29.01.2022

Essenziale, intensa, calorosa cerimonia, nonostante il tempo di freddo e vento, che ha impedito naturalmente più ampia partecipazione, di celebrazione del decen...nale del periodico online ‘Nuovo Monitore Napoletano’, fondato e diretto dall’amica dott.ssa Antonella Orefice, presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici. Sono stati presenti tra gli altri l’amico sempre sapiente e profondo nei suoi interventi dott. Nino Daniele, il sensibile dott. Gennaro Rispoli, neo consigliere comunale di Napoli, il dott. Riccardo Limongi, il prof.Nicola Terracciano, l’universitario Alberto De Munck Mortier, la dott.ssa Nicoletta Mazzone, la dott.ssa Carmela Caccioppoli, e amici e amiche. Sono intervenuti da remoto il presidente dell’Istituto dott. Massimiliano Marotta e la vicesindaco di Napoli prof.ssa Maria Filippone, impegnata al Comune a coordinare le operazioni per l’allerta arancione. Convergente è stato il riconoscimento del valore non solo intellettuale, ma civile, dell’iniziativa del ‘Nuovo Monitore Napoletano’, che ha inteso e intende portare memoria e cultura nobili ed alte napoletane (e non solo) dagli ambienti chiusi accademici su un piano di maggiore vicinanza alla gente (che vuole informazione essenziale, chiara e onesta), con una costante parallela presenza animatrice in termini di pubblicazioni, di conferenze, di partecipazione e sollecitazione di iniziative esterne civili. Altro tema affrontato, nei vari interventi, legato a quello precedente, è stato quello di trovare modi più adeguati e nuovi di coinvolgimento e di sensibilizzazione sui temi culturali e di memoria nella scuola e nella società civile, ma in modo costante e tenace, non episodico, e senza perdere il livello di rigore e di verità che sono essenziali. See more

Nino Daniele 18.01.2022

Un articolo di Nino Daniele La lotta ai clan questione politica Troppo rapidamente è stato archiviato il forte monito levatosi nell’incontro, svoltosi il 26 no...vembre nell’Aula Magna storica dell’Università Federico II, dedicato al rapporto tra i clan di camorra e Napoli nella fase storica e sociale attuale. Un incontro innovativo nella formula e nelle modalità di svolgimento che ha messo a confronto i vertici investigativi napoletani delle Forze dell’Ordine e autorevoli studiosi dei fenomeni mafiosi. Il Procuratore Capo Giovanni Melillo nella sua introduzione (ma dello stesso tenore anche il saluto di apertura del Rettore Matteo Lorito) ha formulato un giudizio aspro sulla sottovalutazione che si avverte in Italia nei confronti del fenomeno camorristico, considerato una mafia minore o incompiuta. La camorra sarebbe connotata da strutturale incapacità, manifestata nel tempo lungo, a dotarsi di una organizzazione piramidale, una cupola gerarchica capace di governarne i conflitti e guidarne unitariamente strategie interessi, relazioni. Fisionomia che ne mostrerebbe una organica incapacità a compiere il salto di qualità (come e’ accaduto per esempio alla Ndrangheta, oggi una delle multinazionali del crimine più influenti) a mafia effettiva. Ciò la confinerebbe nei tratti gangsteristici di criminalità urbana o di criminalità di tipo mafioso secondaria e circoscritta territorialmente. Fanno eccezione i periodi di guerra nei quali si costituiscono cartelli ed alleanze, comunque precarie e reversibili nel mutare degli scenari e degli interessi in conflitto. Questa idea debole della camorra si riflette negativamente sugli sforzi di chi è impegnato in prima linea e legittima disimpegni forieri di gravi rischi. La mappa presentata e lo scenario evidenziato da un complesso e lungo lavoro indicano un’altra verità investigativa e confermano, anche per l’oggi, un altro giudizio storico, nel quale non può non venire in primo piano il rapporto tra camorra, impresa, politica. La camorra è protagonista in scenari nazionali ed internazionali nei quali mostra di sapersi muovere come un sistema come del resto lo definiscono gli stessi affiliati, capi e gregari. Sistema duttile, con flessibilità e uso di strumenti moderni. Dotato di relazioni, supporti, cointeressenze in più ambiti economici, imprenditoriali, professionali e capace di generare convenienze ampie e stabili. Camorra imprenditrice si è più volte sottolineato. Non plebea e stracciona. Sebbene questa singolare attitudine ad alimentare il proprio meccanismo di riproduzione utilizzando l’economia informale e sommersa, che assicura precarie forme di sopravvivenza ad ampi strati popolari marginali non è per nulla un fattore di minore pericolosità ma una delle specificità storiche dei clan camorristici. Una delle sue modalità più efficaci di incunearsi nei meccanismi della ristrutturazione tecnologica e produttiva (esternalizzazioni, subforniture ma anche transazioni digitali ecc.). Marco Monnier, in una delle prime e storiche inchieste sulla camorra, riporta l’affermazione di un camorrista che si vantava della loro capacità di saper trarre oro dai pidocchi, di governare, cioè, l’insieme delle attività illegali, anche quelle più ripugnanti e disdicevoli. La camorra ricerca e pratica il consenso e, perfino, la rappresentanza sindacale degli strati agli ultimi posti nella scala sociale. Ho adoperato altre volte la metafora, per descrivere questo aspetto della camorra, come la capacità di avere i piedi nel degrado e la testa nei mercati globali. La camorra si sostituisce allo Stato e tende a condizionarlo. Svolge una funzione regolatrice la’ dove lo Stato Moderno non arriva. Una vocazione antica declinata nelle nuove condizioni e in forme rinnovate. Come la mafia, ha un agire politico. La domanda sul rapporto tra camorra ed illegalità diffusa è un fondamentale aspetto politico del problema camorra e del suo rapporto con Napoli. Quando ambiti vasti di attività economiche si svolgono fuori da regole e controlli, nel vuoto delle istituzioni si apre lo spazio per un’altra regolazione. Non tutta l’illegalità è camorra. Ma la condizione perché lo diventi è la rinuncia dello Stato, un rassegnarsi alla coesistenza. In quel confine ciò che decide è la volontà politica di sottrarre quotidianamente e con una strategia unitaria territorio e opportunità alla criminalità organizzata. La camorra è una questione sociale, culturale, e prima di tutto, politica. Di volontà politica. La crisi del movimento antimafia dovrebbe essere cercata anche nei cedimenti populistici e giustizialisti. Ma non sono questi, aspetti di una più generale assenza di una idea di politica forte? Una idea debole di politica, la mancanza di un’etica pubblica dei diritti e dei doveri, il trasformismo che genera sfiducia e disaffezione democratica sono acqua per i pescecani. La cattiva politica e la camorra sono come vasi comunicanti. La lotta alla camorra pertanto non può che essere lotta di istituzioni e di popolo. L’auspicio è che il prossimo incontro possa essere con le reti Anticamorra.

Nino Daniele 30.12.2021

Queste elezioni sono diverse da tutte le altre. C'è una città da ricostruire, da unire, da rendere più giusta, equa, solidale, ecologica e popolare. C’è bisogno... di uno spazio sensibile e disinteressato di costruzione sociale, un luogo di partecipazione dove storie, energie, appartenenze diverse s'incontrano e insieme fanno un tratto di strada. Mille colori con Napoli: un progetto politico, non una semplice lista a sostegno di Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli. Tre sfide enormi sono davanti a noi: risolvere la grande questione del debito che rischia di strozzare qualsiasi progetto per la città, costruire una collaborazione tra istituzioni dopo anni di incomprensioni e di polemiche per affrontare la sfida di Next Generation Eu e ridurre le divergenze tra aree del paese, allontanare una destra pericolosa, regressiva e antimeridionale dal Comune di Napoli. Se Napoli con la costruzione dal basso di una nuova e inedita alleanza di centro sinistra con il Movimento 5 Stelle è un 'laboratorio politico’, Mille Colori con Napoli ambisce a diventare un’esperienza appassionata di costruzione e di dialogo per innovare il modo stesso di partecipare alla politica. È il campo largo, il laboratorio del 'fare in comune’ nel quale si confrontano esperienze di cittadinanza attiva e della sinistra politica e ideale e delle culture progressiste che hanno radici nel mondo della solidarietà. La pandemia non è un incidente di percorso, non si può tornare indietro, non si può non rilanciare la centralità di beni pubblici accessibili a tutti. Sprecarne la lezione costituirebbe la sua più terribile eredità. Riprendere da dove ci eravamo fermati è risospingere la realtà sociale e culturale nell'epoca delle passioni tristi: una cupa regressione all'ideologia del neo-liberismo. Una prospettiva da contrastare con la ricerca al diritto alla felicità che a Napoli animò la lotta per diritti universali: la più alta stagione storica in cui Napoli fu ancora una volta Città-Mondo. Civismo è una parola esposta. Deteriorata dalle manipolazioni e sfigurata dall'antipolitica. Non si può essere civilmente appassionati, praticare il disincanto delle deleghe nell’indifferenza verso la politica. Non c’è alcun merito ad avere le mani pulite se le hai tenute in tasca; diceva don Milani, e non c’è nulla di più ingiusto quando far parti eguali tra diseguali. Così anche la sinistra ha bisogno di rinnovarsi attraverso un progetto che, incontrando il civismo, sappia rendere protagonisti di questa città soprattutto gli ultimi. Il civismo e la sinistra di cui ha bisogno Napoli è riconoscersi nella città con le porte aperte. Non devono esserci porte chiuse tra i quartieri della città, tra le generazioni, tra le comunità che la abitano, tra i luoghi della cultura e della formazione, nelle scuole, nelle strutture sanitarie, nei trasporti, nella Giustizia, nelle Istituzioni. C’è bisogno di un civismo capace di essere radicalmente democratico e la sua utopia è inverare la Costituzione, nata anche grazie alla straordinaria manifestazione popolare di responsabilità e libertà delle Quattro Giornate. Le forze civiche e politiche che chiamiamo al confronto ed all'impegno a sostegno di Gaetano Manfredi sindaco di Napoli hanno un’idea di modernità e di progresso che ripone fiducia nella ricerca e nella conoscenza come opportunità per tutti e non come privilegio di reddito e di status. Perché il posto più bello per i bambini e ragazzi, in una città così copiosamente abbondante di bellezza storica e paesaggistica, è la scuola. È necessario ridisegnare la città con lo sguardo, con il cuore e le competenze delle donne, con il loro talento che può diventare un beneficio per tutte e tutti. Mille Colori con Napoli vuole essere un'idea ed una pratica di città. L'attitudine a tenere insieme le persone e a selezionare rappresentanza e classe dirigente. Questo lo si realizza in modo operoso dando un contributo nell'individuare progetti, programmi, scelte e pratiche amministrative adatte a coniugare economia e territorio, solidarietà e vivibilità, innovazione tecnologica e digitale, declinando nel presente il rapporto tra meriti e bisogni. Napoli è una città troppo frammentata, sofferente, dove insiste ed esiste una povertà ormai diffusamente distribuita nel panorama della geografia territoriale e sociale napoletana, dove i servizi pubblici accessibili sono ormai un privilegio di pochi. La lotta alle disuguaglianze, la lotta alla camorra, la lotta alla povertà e alla marginalità, la lotta per il diritto al lavoro e il diritto alla casa vivono e si rafforzano in una città dove le regole vengano rispettate. I comportamenti arroganti, prepotenti oggi sono meno tollerabili che mai. Napoli: riconoscerla è vederne le salde radici in un nuovo Mezzogiorno e in una nuova Europa. La svolta politica di cui ha bisogno Napoli è, dunque, scommettere sulla città con le porte aperte. Non serve a niente una porta chiusa: la tristezza non può uscire e l'allegria non può entrare". Mille colori con Napoli, Napoli con Mille colori. Primi firmatari: Sandro Ruotolo, Nino Daniele, Maurizio De Giovanni, Gianfelice Imparato, Massimiliano Quintavalle, Désirée Klain, Marisa Laurito, Eugenio Mazzarella, Pino Ferraro, Anna Ammirati, Mattia Santori e Jasmine Cristallo Per chi volesse aderire e contribuire nel sostenere l’appello c’è questa pagina Facebook: 'Mille colori con Napoli Manfredi Sindaco' e la e-mail dedicata: [email protected]

Nino Daniele 09.07.2021

INNOVAZIONE PER L’IMPRESA CULTURALE SOSTENIBILE Con Nino Daniele e Rosario Esposito La Rossa. Prossimo evento del Consorzio FORMA per gli allievi del Corso T...ERRA 2020/21 - Sostenibilità e Sicurezza. Giovedì, 18 febbraio, h 16.30. Diretta Facebook su questa pagina Stay tuned! See more

Nino Daniele 21.06.2021

Rosario Esposito La Rossa e Nino Daniele, ci vediamo alle 16.30 su questa pagina.

Nino Daniele 16.06.2021

Conferenza stampa 'Notte degli innamorati di Napoli' - Sala Giunta - Palazzo San Giacomo. Tantissimi eventi in programma per il giorno di San Valentino. Musei, ...librerie, siti monumentali, strade e piazze piene di arte, musica, teatro. Con Nino Daniele assessore alla Cultura, Giuseppe Gaeta direttore Aban Accademia Belle Arti, lo scrittore Maurizio De Giovanni. Media sponsor @Lovepress. Oggi siamo romantici <3 See more

Nino Daniele 28.05.2021

'Non c'è nessun merito ad avere le mani pulite se le hai tenute in tasca', dice Don Milani. E lui diventa Sindaco e le mani in tasca non le tiene. Diventa 'il S...indaco forestiero' di Ercolano quando la città è incatenata alle faide dei boss e ogni settimana costretta alla conta dei morti. Agguati, giovani trucidati, commercianti piegati dal pizzo e dalle estorsioni, impalcature che crollano e uccidono nel disegno cinico dell'abusivismo edilizio. 'E tu, Sindaco, fa' qualcosa!' Non si fa fatica a capire, leggendo, che la realtà supera di gran lunga la fantasia e diventa una testa di maiale sgozzato, gare d'appalto andate ripetutamente deserte, il giovane usato come scudo lasciato moribondo sotto la Porta del Comune, la schiera di 'feriti a morte' della città, tutti o quasi, vivi solo all'apparenza. 'E tu, Sindaco, fa qualcosa!' è ancora solo una richiesta ma diviene presto il motore di una marcia inesorabile verso il successo e il cambiamento. Le passeggiate anticlan con il nuovo tenente dei Carabinieri Antonio Florio per comunicare che lo Stato c'è, anche a Pugliano, anche nel vortice feroce di agguati ed esecuzioni; il sequestro delle auto blindate ai clan, privati di uno dei segni prediletti di intimidazione e potenza; la scelta di Tano Grasso di portare a Ercolano l'esperienza della Federazione Antiracket Italiana; un piccolo gruppo di persone che rompe il muro dell'omertà e del terrore, la forza di alcune donne, mai come a Ercolano protagoniste, che mettono in scena il coraggio senza 'se' e senza 'ma', il tutto su un tappeto di delibere 'escogitate' per colpire chirurgicamente dove necessario. E' così che finiscono gli omicidi, arrivano gli arresti, le sentenze di condanna per mafia e estorsione; arrivano i collaboratori di giustizia e soprattutto gli ergastoli per gli omicidi. Il 'Sindaco forestiero' che, con il tenente dei Carabinieri Antonio di Florio e il presidente della FAI Tano Grasso, è stato protagonista di una storia antiracket che se non la si trovasse scritta nero su bianco non si potrebbe credere, è Nino Daniele. Le pagine oggi correvano veloci e come si capisce non ho potuto trattenermi dallo scrivere. Da Assessore alla Cultura della città di Napoli ci aveva abituati, come mai era accaduto prima, a farci sentire protetti, e protetti tutti, senza distinzione di parte o di colore, in nome della cultura o dell'arte. L'unica persona che in qualità di amministratore della città ha mobilitato voci, piazze e speranze. Chi vuoi come prossimo Sindaco della città di Napoli? Io la risposta ce l'ho. Sento il tempo buio come tanti immagino, eppure oggi una fiamma si è accesa, intendo proprio una fiamma di speranza. Possiamo credere che non siano i partiti a dirci chi deve candidarsi a prossimo sindaco della città di Napoli o a calarci dall'alto un nome in cui probabilmente crederemo poco e valuteremo ancora meno alla prova dei fatti. Possiamo credere di scegliere una persona che si arma di vernice e pennello e da solo, davanti a tutti, all'ora di punta, scende in strada a cancellare il proclama murale di vernice spray che lo dichiara 'primo nemico', primo nemico della criminalità. Io lo ringrazio, per aver affrontato la solitudine, le scelte drammatiche, le esperienze dolorose e per essere soprattutto sopravvissuto. Lo ringrazio per aver restituito Ercolano ai suoi cittadini e per aver regalato a Napoli la protezione che si deve ad un'anima tanto sensibile, complessa e fragile quale è la nostra città. Manca l'ultimo passo, già invocato da tanti: Nino Daniele, candidato Sindaco della città di Napoli.